Le Terroir
Non si può affermare che le vigne di Maison Anselmet siano ripetitive: arrivano ad altitudini estreme, hanno pendenze talvolta impossibili, sono tutte diverse tra loro.
Sono diverse per dimensione, da 1.000 a 14.000 mq. Sono diverse per localizzazione, da Morgex a Chambave. Sono diverse per quota da 600 a 950 m slm. Sono diverse per costituzione del terreno, morenico o sabbioso limoso o terra madre. Sono diverse per vitigni impiantati, internazionali e autoctoni con tanto di DNA.
Per la Maison, questa frammentazione del territorio è al tempo stesso gioia (nei risultati) e dolore (nelle lavorazioni)! Ogni zona trasmette alle uve profumi, sapori, colori particolari e caratteristici, ma quanto lavoro e fatica, quanta cura in più! Numerosi vigneti sono impiantati da decenni e quasi tutti non consentono una lavorazione meccanica, tutto deve essere fatto a mano. Molti altri, anche più recenti, sono terrazzati con muri in pietra a secco o con contenimenti in tronchi di castagno nazionale e necessitano di una attenta e frequente manutenzione.
Questo territorio tanto duro e difficile offre però, a chi lo conosce, a chi lo comprende, a chi lo rispetta, altrettante soddisfazioni. La Valle d’Aosta ha un clima secco, la piovosità è molto bassa, inferiore a quella della Sardegna, è attraversata da venti, ha escursioni termiche importanti. La conformazione orografica della regione, poi, consente di ridurre al minimo i trattamenti a protezione delle viti (3, massimo 4 nel corso dell’anno) e di gestire ciascuna vigna secondo il ritmo dettato dalla natura, senza forzature. Clima, ambiente, vitigni e tradizione hanno portato Maison Anselmet a fare delle vere e proprie scelte nel sistema di coltivazione delle viti al fine di ottenere uve selezionatissime.
“Anche la vite più povera ha una sua bellezza, una propria personalità!”
Nelle vigne di Maison Anselmet Le viti sono impiantate con tre diverse tecniche: ad Alberello, a Guyot, a Cordone speronato.
L'impianto ad alberello, determinando una parte vegetativa di dimensione ridotta, ben si adatta al suolo povero, siccitoso e alle basse temperature; tipicamente vitigni Petit Rouge.
La tecnica a Guyot, è ideale per i vitigni altamente produttivi, gran parte dei quali autoctoni, che possono rinunciare alla fruttificazione delle prime gemme e sfruttare al meglio la fertilità e la capacità irrigua di alcuni vigneti.
Il Cordone speronato, adatto ai vitigni internazionali, fruttifica anche sulle gemme basali e, grazie alle dimensioni della parte legnosa, è in grado di distribuire linfa in abbondanza sino ai grappoli più periferici; risvegliandosi più tardi degli altri dopo il periodo invernale, è anche meno sensibile alle gelate primaverili.
In Valle d'Aosta si identificano tre zone: Alta Valle (dal Mont Blanc a St. Pierre), Media Valle (da St. Pierre a St. Vincent) e Bassa Valle (da St. Vincent a Pont St. Martin). In Media Valle a bassa quota troviamo le vigne di Chambave Muscat, in Alta Valle sono distribuite le vigne di Torrette, a bassa quota troviamo i vitigni di Pinot Gris, mentre in quota tutti gli internazionali ovvero Pinot Noir, Müller Thurgau e Chardonnay.
Petit Rouge e Cornalin sono invece sempre in Alta Valle, ma a quote medio-basse.